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  • I vini e i ristoranti di alta gamma valgono 58 miliardi di euro

    Il segmento dei fine wines ha registrato un calo del -2/3% nel 2024 ma dovrebbe passare dai 30 miliardi dello scorso anno ai 40 miliardi entro il 2030. Il mercato dei vini di alta gamma continua a ricoprire un ruolo chiave nell'industria globale del lusso, con un valore di 30 miliardi di euro per il 2024. Parallelamente, con una crescita del 27% dal 2022 al 2024, la ristorazione di alta gamma ha raggiunto 28 miliardi nel 2024. L'Europa è leader, accogliendo oltre la metà dei 14.000 ristoranti di fascia alta nel mondo. I vini pregiati si confermano protagonisti e gli abbinamenti di vino rappresentano fino al 40% dei ricavi di questi ristoranti contribuendo con 6-7 miliardi. Vini e ristorazione del segmento raggiungono insieme i 58 miliardi di euro. Vini pregiati «I vini pregiati si confermano un pilastro dell’alto di gamma a livello mondiale. Un comparto che è passato negli ultimi 15 anni da 18 a 30 miliardi di euro di valore e che, nonostante un lieve calo nel 2024, si stima che aumenterà del 4-6% annuo fino al 2030. Anche l’alta ristorazione sta vivendo una forte crescita e una significativa trasformazione dei format grazie alla domanda di lusso sempre più esperienziale. L’Italia deve continuare a cogliere le opportunità che offrono questi comparti consapevole che Vini e Ristorazione di alta gamma sono una grande opportunità per il nostro Paese e ambasciatori insostituibili della nostra cultura, dei nostri territori e del nostro stile di vita nel mondo. Il vino pregiato è al crocevia tra lusso, celebrazione e investimento. È parte integrante del piacere quotidiano per i più facoltosi, simbolo di momenti speciali per molti consumatori e un bene da collezione per gli investitori. È molto più di una semplice bevanda: rappresenta prestigio, passione, gioia, convivialità e amore per la qualità. Mercato frammentato guidato dalla tradizione L’industria del vino pregiato è composta sia da grandi marchi che da una miriade di piccoli produttori. I primi 10 brand detengono il 35% del mercato – una quota simile a quella del lusso personale (39%) e del design di alta gamma (29%) – ma esiste una «coda lunga» con oltre 400 attori. Nonostante la sua tradizione, il mercato è ancora fortemente centrato sull’Occidente: nel 2024 l’Europa ha prodotto il 75% del vino pregiato, ed Europa e Americhe hanno assorbito l’80% dei consumi. Asia-Pacifico e Medio Oriente rappresentano solo il 5% della produzione e il 20% della domanda, ma mostrano un forte potenziale di crescita. Premiumizzazione e altri fenomeni Negli ultimi dieci anni il consumo di vino pregiato ha visto un marcato processo di premiumizzazione, con l’attenzione sempre più rivolta alla qualità rispetto alla quantità. Questa tendenza rende il vino pregiato una risorsa «resiliente», anche nei periodi di incertezza economica. Le nuove generazioni, in particolare la Gen Z, peraltro, stanno abbracciando il trend «NoLo» (No & Low Alcohol), con una crescente curiosità verso alternative a basso o nullo contenuto alcolico. Le aziende dovranno adattarsi per attrarre questi nuovi consumatori. Ristorazione: il lusso diventa esperienza Il segmento dell’alta ristorazione è in forte ripresa, con una crescita del 27% tra il 2022 e il 2024, per un valore previsto di 28 miliardi di euro. L’Europa è leader, con oltre la metà dei 14.000 ristoranti di fascia alta nel mondo. Pur dominando ancora i format tradizionali, le esperienze immersive (che combinano cibo, intrattenimento, convivialità e socialità) sono in ascesa e potrebbero rappresentare il 15-20% del mercato nel 2024. Il vino resta protagonista: in alcuni ristoranti gli abbinamenti enologici rappresentano fino al 40% del fatturato, per un totale stimato di 6-7 miliardi nel 2024. Oltre il 50% del vino consumato fuori casa è spumante (sia champagne che altre varietà) in gran parte associato a occasioni celebrative, ma anche sempre più integrato in esperienze di enoturismo. Sfide: consolidamenti e cambiamento climatico Negli Stati Uniti si assiste a un’ondata di fusioni e acquisizioni, con 30 operazioni all’anno per un valore complessivo di 8 miliardi di dollari. Anche l’Europa segue il trend: nel 2024 si è registrata la chiusura di 10 deal in Italia e Francia. Parallelamente, il cambiamento climatico sta ridisegnando la geografia del vino: le regioni del Sud affrontano temperature più alte (+3°C) e siccità estreme, mentre il Nord Europa (es. Danimarca) diventa più favorevole alla coltivazione. Se non si interviene, vitigni come il Cabernet Sauvignon potrebbero spostarsi più a Nord entro il 2100. Italia: ottima redditività, ma frammentazione del mercato Tra il 2015 e il 2024 i grandi brand italiani hanno mantenuto margini Ebit del 15-17%, nonostante le turbolenze. Nonostante il dominio della Francia - nove dei primi 10 marchi e una quota del 95% del valore al dettaglio - la diversità dell'Italia offre un potenziale di crescita e opportunità di storytelling uniche, con 20 regioni vinicole e 1.000 varietà di uve (contro le 13 regioni e le 250 varietà della Francia). Il futuro del vino pregiato Guardando al futuro, il valore complessivo del mercato dei vini di alta gamma dovrebbe salire dai 30 miliardi di euro stimati per il 2024 a circa 35-40 miliardi entro il 2030, con un tasso di crescita annuo composto compreso tra il 4% e il 6% a partire dal 2025. Tuttavia, le crescenti tensioni commerciali e l’introduzione di nuovi dazi, soprattutto sulle esportazioni europee verso gli Stati Uniti, potrebbero rallentare parte di questa crescita. In particolare, a risentirne potrebbe essere il segmento d’ingresso del mercato dei vini di alta gamma. I mercati occidentali resteranno centrali, ma regioni emergenti come Asia e Medio Oriente offriranno nuove opportunità. Nel frattempo, il processo di consolidamento continuerà a trasformare il settore.

  • Calcolo IMU

    L’imposta municipale propria è dovuta per il possesso di fabbricati, escluse le abitazioni principali classificate nelle categorie catastali diverse da A/1, A/8 e A/9, di aree fabbricabili e di terreni agricoli. Consulta la nostra Guida Imu

  • Sindaco: compensi

    Compensi proporzionati alla qualità e alla quantità dell’impegno richiesto All’atto della nomina, il sindaco deve anche valutare se il compenso proposto sia idoneo e proporzionato a remunerare la professionalità, l’esperienza e l’impegno con i quali deve svolgere l’incarico, tenendo conto del rilievo pubblicistico della funzione svolta, nonché della conformità alle norme di legge, quando applicabili, che ne disciplinano la determinazione, così come previsto nella Norma di comportamento 1.5. I riferimenti normativi in materia di remunerazione sono contenuti nell’articolo 2402 del Codice civile, il quale prevede che il compenso annuale dei sindaci, se non è stabilito nello statuto, deve essere determinato dalla assemblea all’atto della nomina, per l’intero periodo di durata del loro ufficio. Per orientamento costante della giurisprudenza è ritenuto, altresì, applicabile l’articolo 2233 del Codice civile nella parte in cui prevede che «in ogni caso la misura del compenso deve essere adeguata all’importanza dell’opera e al decoro della professione». Alle previsioni contenute nel Codice civile, si è aggiunta la legge 49/2023 che - per tutelare le attività professionali, tra cui ovviamente rientrano gli incarichi di sindaco - prevede un compenso giusto, equo, proporzionato alla prestazione professionale richiesta e conforme a quanto previsto dai pertinenti decreti ministeriali (nel caso dei commercialisti, il riferimento è ai parametri previsti dall’articolo 29 del decreto del ministero della Giustizia 140/2012, in materia di liquidazione dei compensi da parte di un organo giurisdizionale). Secondo quanto previsto nella Norma 1.5, nel valutare la congruità del compenso proposto al sindaco, lo stesso dovrebbe accettare importi rispettosi delle prescrizioni della legge 49/2023 (articolo 1 e all’articolo 3, comma 1), in quanto proporzionati alla quantità e alla qualità del lavoro svolto, al contenuto e alle caratteristiche della prestazione professionale, ovviando alla richiesta di compensi che, a seguito della rigorosa applicazione dei parametri previsti nel decreto del ministero della Giustizia 140/2012, risultino decisamente abnormi e quindi sproporzionati alla qualità e quantità del lavoro da svolgere. Di tutte le verifiche e le valutazioni fatte in sede di insediamento del collegio sindacale, deve essere data rappresentazione all’interno del verbale della riunione, per la cui redazione può essere opportuno utilizzare lo schema reso disponibile dal Consiglio nazionale dei dottori commercialisti (verbale 1 del documento “Verbali del Collegio sindacale di società non quotate”).

  • Collegi sindacali

    Gli adempimenti da effettuare subito dopo la nomina I collegi sindacali nominati o confermati in occasione dell’attuale stagione assembleare devono porre in essere alcune specifiche attività cosiddette di “insediamento”, volte a verificare la sussistenza dei requisiti previsti dal Codice civile e declinati nelle vigenti Norme di comportamento. Il primo adempimento post assembleare è l’accettazione per iscritto della nomina contenuta nella delibera. La nomina, infatti, deve essere comunicata dalla società all’interessato ed iscritta, entro 30 giorni dalla delibera, nel Registro imprese a cura degli amministratori. I sindaci, al momento della formale accettazione della nomina, devono aver valutato la propria capacità di svolgere adeguatamente l’incarico e aver verificato che: non sussistano cause d’ineleggibilità (che dopo la nomina si trasformano in cause di decadenza) o di incompatibilità; che la nomina sia conforme alle disposizioni dello statuto e che siano stati considerati eventuali requisiti aggiuntivi richiesti in particolari settori. Requisiti Qualora al collegio sindacale non sia affidata la revisione legale, è sufficiente che almeno un membro effettivo ed uno supplente siano iscritti nel registro dei revisori legali. I restanti membri, se non iscritti in tal registro, devono essere scelti tra gli iscritti nella sezione “A Commercialisti” dell’albo dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, nell’albo degli avvocati o dei consulenti del Lavoro oppure fra i professori universitari di ruolo, in materie economiche o giuridiche. Qualora, invece, il collegio sindacale sia incaricato di effettuare la revisione legale, tutti i membri devono essere iscritti nel registro dei revisori legali. Oltre a quanto previsto dal Codice civile, è necessario verificare se ulteriori requisiti sono stabiliti da leggi speciali per specifici settori e/o dallo statuto. Indipendenza Nella prima riunione successiva alla nomina, il collegio sindacale deve valutare, sulla base delle dichiarazioni dei sindaci e delle informazioni disponibili, il rispetto dei requisiti di indipendenza previsti dalla legge e dallo statuto, necessari per svolgere l’incarico con obiettività, integrità e nell’assenza di interessi, diretti o indiretti. Se le cause di ineleggibilità, decadenza e incompatibilità previste dalla legge sono dirette a garantire l’indipendenza del sindaco, le Norme di comportamento declinano in senso più ampio tale requisito, esplicitando la necessità che sussista sia il corretto atteggiamento professionale consistente nell’espletare l’incarico considerando solo gli elementi rilevanti per l’esercizio della sua funzione, sia la condizione di non essere associato a situazioni dalle quali un terzo informato, obiettivo e ragionevole trarrebbe la conclusione che la capacità di svolgere l’incarico in modo imparziale sia compromessa. La Norma 1.4 declina le modalità per “misurare” l’indipendenza, inclusa quella finanziaria. Impegno e tempo La valutazione dell’impegno e del tempo richiesti dall’incarico deve tener conto di vari fattori tra cui: l’ampiezza e la complessità dell’incarico in relazione anche alla natura, alla dimensione, al settore di attività, all’assetto organizzativo e alle altre caratteristiche della società; la composizione e le funzioni del collegio sindacale (svolgimento o meno della revisione legale); la struttura di cui si avvale il sindaco (ad esempio, la possibilità di utilizzo di dipendenti e ausiliari); la specializzazione del sindaco e dei soggetti dei quali si avvale; le altre attività lavorative svolte dal sindaco e gli ulteriori incarichi. Al riguardo è estremamente importante il ruolo svolto dalla dichiarazione di trasparenza (articolo 2400, comma 4 del Codice civile). Il sindaco che, effettuata la valutazione dell’impegno e del tempo necessario al corretto svolgimento delle attività derivanti dall’incarico, ritenga di non essere in grado di parteciparvi adeguatamente, è opportuno che non accetti la nomina. Il sindaco che assume più di 20 incarichi deve implementare un’attività di autovalutazione periodica, in un’ottica di comply or explain . INELEGGIBILITÀ Preclusione assoluta: Il professionista non accetta l’incarico e, se eletto, vi rinuncia quando: è interdetto; è inabilitato; è fallito; è stato condannato a una pena che importa l’interdizione, anche temporanea, dai pubblici uffici o l’incapacità a esercitare uffici direttivi; è amministratore della società o delle società controllate dalla società, delle società che la controllano e di quelle sottoposte a comune controllo; è coniuge, unito civilmente, parente o affine entro il quarto grado degli amministratori della società; è coniuge, unito civilmente, parente o affine entro il quarto grado degli amministratori delle società controllate dalla società, delle società che la controllano e di quelle sottoposte a comune controllo. Preclusione relativa Sulla base dell’analisi dei rischi va valutato il caso in cui il sindaco è legato alla società o a società del gruppo da un rapporto di lavoro/di consulenza o da altri rapporti di natura patrimoniale che ne compromettano l’indipendenza

  • Procacciatore d'affari

    Denuncia dell’attività al Registro delle Imprese e al Repertorio delle Notizie Economiche ed Amministrative Il "procacciatore d'affari" è colui che riceve da un'impresa l'incarico di promuovere contratti in suo nome in una determinata zona, senza divenirne dipendente né subirne il potere di direzione. Si tratta, quindi, di un rapporto di collaborazione atipico, non essendo regolato da alcuna norma di legge; inoltre, è distinto dal rapporto di agenzia, commissione e mediazione. Il procacciatore d'affari non ha un incarico stabile e duraturo, senza diritto di esclusiva per la zona di competenza. Proprio per questo, può, a sua volta, svolgere la propria opera anche per conto di altri imprenditori. Dalla giurisprudenza costante, si evince pertanto chiaramente che gli elementi seguenti non sono comunque compatibili con la figura del procacciatore d’affari, poiché definiscono un agente/rappresentante di commercio: Istruzioni dettagliate in merito alle modalità di svolgimento dell’incarico Assegnazione di una zona Esclusività Compenso base fisso Tempo indeterminato (altresì a tempo determinato con rinnovo tacito) Divieto di concorrenza Obbligo di “dover fare” (“deve”, non “può”) Elevata entità di provvigioni. L'istanza di iscrizione presentata dall’Imprenditore che denuncia questa attività è possibile solo per i beni mobili. Infatti, l'attività libera di procacciamento d'affari nel settore immobiliare, anche in via occasionale (max 60 gg/anno) è VIETATA: l'attività è sempre soggetta alle norme sugli agenti d'affari in mediazione (Legge 39/1989). Per iniziare l'attività si deve presentare SCIA con Modello requisiti "Mediatori" o MOC (mediatore occasionale). Lo ha chiarito la Suprema Corte di Cassazione l’8 luglio 2010 con la Decisione n. 16147 e, qualche anno fa, ribadito con la Sentenza n. 19161 del 2 agosto 2017. Per iscriversi al Registro Imprese come procacciatore nell’ambito dei beni mobili o dei servizi ovvero denunciare al R.E.A. la relativa attività, si deve allegare una lettera d'incarico e dimostrare che l'attività sia legata allo svolgimento di uno o alcuni specifici affari in un arco temporale determinato (per es. in occasione di fiere, congressi, ecc..), senza che il rapporto prosegui con il cliente dopo aver svolto l'incarico. La domanda/denuncia al RI/REA deve essere, altresì, accompagnata da una dichiarazione sostitutiva resa ai sensi del D.P.R. n. 445/2000 e sottoscritta digitalmente dall’interessato, nella quale quest’ultimo, sotto la propria responsabilità, consapevole delle conseguenze giuridiche in caso di dichiarazioni mendaci e/o non veritiere, in relazione alla predetta lettera d’incarico presentata, dichiara: che l’esercizio dell’attività denunciata esula dall’ambito di applicazione delle normative relative alle attività cc.dd. Regolamentate (di cui ai Decreti ministeriali 26/10/2011 i quali prevedono un’iscrizione qualificata nella sezione REA del Registro Imprese, con dichiarazione dei requisiti morali e professionali), o di quelle riferite ad altre attività (es. agente assicurativo, agente in attività finanziaria, ecc..) appositamente disciplinate da specifiche leggi speciali; di non assumere alcuna obbligazione rispetto alla conclusione del contratto, in quanto l’attività consiste esclusivamente nel promuovere e segnalare al preponente, eventuali clienti interessati ad uno o più specifici rapporti commerciali; che l’attività denunciata al R.E.A. è svolta senza vincolo di stabilità e si estrinseca nel raccogliere le ordinazioni dei clienti, trasmettendole al committente; che l’attività si svolge con riferimento ad uno specifico lasso di tempo ben determinato e senza la presenza di alcun vincolo di esclusività nei confronti del committente, verso il quale non assumerà alcun divieto di concorrenza ovvero obbligo di “dover fare”; che la continuità della prestazione è legata alla durata determinata meglio specificata all’interno del contratto allegato alla presente istanza di iscrizione. Si precisa che il contenuto della suddetta dichiarazione può, in alternativa, essere riportato nelle note della prescritta modulistica ministeriale di riferimento all’interno del riquadro NOTE (XX). La data di inizio attività dichiarata nella domanda/denuncia al RI/REA deve essere uguale alla data di effettivo inizio dell’attività, che può anche essere precedente alla data di presentazione della domanda/denuncia medesima. N.B. L’inizio attività al Registro imprese/REA deve essere denunciato entro il termine di trenta giorni dalla data di effettivo inizio della stessa, trascorso il quale la domanda/denuncia è soggetta a sanzione amministrativa. Il Registro Imprese, pertanto, rispetto alle dichiarazioni rese dall’imprenditore, effettua un controllo in relazione alla “lettera di incarico” trasmessa a corredo della pratica di inizio/variazione attività. Qualora emergano indizi che facciano ritenere che il contenuto del contratto sia riconducibile alla figura del contratto di agenzia (es. incarico a tempo indeterminato di segnalare clienti/affari in via continuativa, rappresentanza, impegni reciproci, provvigioni, compensi fissi, iscrizione Enasarco, ecc.), il Registro Imprese può rifiutare la pratica, ai sensi della legge 241/90, con richiesta di ripresentare la stessa correttamente, completa della SCIA (segnalazione certificata di inizio attività), all’interno della quale evidenziare il possesso dei requisiti previsti dalla legge. L’istanza viene altresì respinta nel caso in cui l’attività di procacciatore di affari venga esercitata in modo del tutto saltuario, poiché mancherebbe l’esercizio in modo continuativo e organizzato dell’attività imprenditoriale.

  • Visure Catastali

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  • Case di lusso

    Quali sono le città dove si investe di più. Il mercato residenziale di lusso in Italia continua a crescere dal 2020. Roma, Como e Santa Margherita Ligure si confermano come le principali città dove investire. Si riscontra una prevalenza di domanda in acquisto (mediamente il 70%) a fronte del 30% di richieste di soluzioni in affitto. Cosa cercano i ricchi in una casa? Chi investe nel lusso cerca la vista panoramica e la presenza di una terrazza. Chi investe nel mercato del lusso? Il 2023 ha visto una crescita della ricchezza mondiale che ha superato gli 86 trilioni di dollari. I principali acquirenti appartengono a generazioni come la Generazione X (24%), gli Older Millennials (21%) e gli Younger Boomers (19%). Nel 2023, in Italia si sono registrate 4.815 transazioni oltre il milione di euro, con una predominanza per le seconde case. I dati storici mostrano un incremento significativo delle transazioni: la prima casa è aumentata del 75% dal 2016, mentre la seconda casa ha registrato un aumento del 60%. Le tendenze di acquisto Nel 2024, prevalgono le richieste di acquisto in tutta Italia tranne che a Napoli e Como. Mentre Milano e Genova mostrano un'inversione di tendenza, con un ritorno all'usato, al contrario Torino, Napoli, Como e Santa Margherita Ligure continuano a mostrare interesse per le nuove costruzioni. Perché acquistare un immobile di lusso? Le motivazioni per l'acquisto variano: a Milano, Genova e Firenze, prevale il voler migliorare la propria abitazione a Roma e Como, l'acquisto è spesso visto come investimento. L’esempio di Milano e Roma Milano continua a essere uno dei mercati più dinamici, grazie a grandi progetti come le Olimpiadi Milano-Cortina 2026, e nuove infrastrutture, come la linea M4. L’andamento delle compravendite nel 2024 è stato negativo, con aumento della domanda e dei prezzi (fino al 15% nel quadrilatero). L’offerta è rimasta bassa, con un divario medio del +10% tra prezzo richiesto e prezzo effettivo. Tempi di vendita: mediamente tra i 3 e i 6 mesi. Il mercato di Roma continua a mostrare dinamismo, grazie a progetti come la linea C. L’andamento delle compravendite resta stabile, con crescita della domanda in aree come Centro Storico, Flaminio e Prati. L’offerta anche non cambia di molto tranne che in Flaminio, dove diminuisce. I prezzi sono in leggero aumento medio (+0,6%), con un divario del +7% tra prezzo richiesto e prezzo effettivo. Tempi di vendita: mediamente tra i 4 e gli 8 mesi.

  • REGIME FORFETTARIO 2025

    forfettari Cosa prevede il nuovo regime forfettario per l'anno 2025? Quali sono i cambiamenti apportati dalla legge di bilancio per le partite iva che aderiscono al nuovo regime forfettario? Ecco una guida per le nuove partite iva 2025. Il nuovo regime forfettario, è il regime fiscale agevolato destinato alle partite iva di ridotte dimensioni. Tale regime forfettario, introdotto dal 1° gennaio 2015, prevede rilevanti semplificazioni sia ai fini IVA sia ai fini contabili, consentendo inoltre la determinazione forfetaria del reddito su cui verrà pagata un’unica imposta sostitutiva del 5% per i primi cinque anni di attività, per poi passare dal sesto anno in poi al 15%.

  • Condominio e privacy

    Condominio: il Garante privacy adotta nuove Linee guida e avvia una consultazione pubblica Il Garante per la protezione dei dati personali ha deliberato l'avvio di una consultazione pubblica  sulle nuove Linee guida sul trattamento dei dati personali nell’ambito del condominio. L’iniziativa risponde all’esigenza di chiarire numerosi aspetti della disciplina che regola i rapporti condominiali alla luce delle innovazioni introdotte sia nella cornice normativa comunitaria in materia di protezione dei dati che nella disciplina nazionale di settore. Nel definire le Linee guida , l’Autorità ha tenuto conto dei più recenti orientamenti giurisprudenziali e dei provvedimenti adottati a seguito delle numerose segnalazioni e delle richieste di chiarimento ricevute nel tempo. Il documento si propone di offrire un quadro di riferimento unitario per il trattamento dei dati personali in ambito condominiale, con particolare riguardo ai principali adempimenti previsti dalla normativa in materia di protezione dei dati, alla videosorveglianza e al condominio digitale. La consultazione – prioritariamente indirizzata alle categorie professionali che si occupano dell’amministrazione dei condomini e alle associazioni di categoria del settore - mira ad acquisire osservazioni e proposte sulle indicazioni contenute nelle Linee guida, con particolare riguardo ai trattamenti di dati personali immediatamente rimessi alle cure dell’amministratore (quali la gestione dell’anagrafe condominiale). I contributi dovranno pervenire all’Autorità, preferibilmente alle caselle di posta elettronica protocollo@gpdp.it oppure protocollo@pec.gpdp.it*, entro 30 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dell’avviso di consultazione pubblica, indicando nell'oggetto “Consultazione pubblica sulle Linee guida sul trattamento dei dati personali nell’ambito del condominio”.

  • Come diventare tassista

    Se sogni un lavoro dinamico e a contatto con il pubblico, diventare tassista potrebbe essere il percorso giusto. Scopri come avviare questa carriera e in che modo dotarsi della licenza per guidare un taxi tra regolamenti, investimenti e vantaggi. Scopri la nostra guida: Come diventare tassista --->

  • Parchi divertimento

    In Italia il settore è in forte espansione e le strutture diventano vere e proprie attrazioni turistiche: per la stagione 2025 sono previsti 220 milioni di investimenti. di Walter Pittini 18/04/2025 I parchi divertimento si preparano a inaugurare la stagione 2025 e diventano delle vere e proprie attrazioni turistiche per il pubblico, grazie a un’offerta sempre più diversificata che include nuove attrazioni e spettacoli dal vivo, ma anche aree a tema immersive e strutture alberghiere in costante ampliamento. Verso i 500 milioni di investimenti entro il 2027 Nonostante il quadro economico complesso, il settore italiano si conferma in forte espansione: per quest’anno, infatti, sono previsti investimenti record per 220 milioni di euro, con oltre 40 milioni che saranno destinati all’efficientamento energetico con l’obiettivo di potenziare gli impianti fotovoltaici e ottimizzare il consumo di risorse idriche. Il budget, in aumento del 47% rispetto al 2024, proietta così il comparto verso il traguardo dei 500 milioni di euro investiti entro il 2027, allineando sempre di più i player italiani alla traiettoria di alcuni mercati più sviluppati come Stati Uniti, Giappone e Francia. Offerta migliorata anche per parchi acquatici e faunistici «Il comparto sta vivendo una fase di grande slancio, con investimenti che superano le previsioni e un forte impegno nella diversificazione dell’offerta e nella sostenibilità», ha spiegato Luciano Pareschi, presidente dell’Associazione parchi permanenti italiani. «Se da un lato i grandi operatori continuano a trainare il mercato, diventando delle vere e proprie destinazioni turistiche, dall’altro osserviamo una significativa propensione al rinnovamento anche tra le realtà più piccole, che rafforzano la loro competitività attraverso nuove attrazioni e interventi strutturali, confermandosi attori sempre più influenti nei relativi territori di appartenenza, anche in chiave di attrattività turistica». E se, da un lato, le strutture acquatiche fanno sempre più leva sul connubio tra divertimento e relax con l’introduzione di nuove aree benessere, dall’altro bisogna considerare anche la spinta dei parchi faunistici, che stanno introducendo alcuni format più didattici a supporto dei progetti di conservazione della biodiversità e della tutela delle specie a rischio. Un 2025 di anniversari importanti  C’è da dire, poi, che il 2025 segna un anno di grandi anniversari, dai 50 anni di Gardaland, che ha ricevuto 10 milioni di euro da parte di Merlin Entertainments (il gruppo internazionale di cui fa parte) per la costruzione della water dark ride sotterranea Animal Treasure Island, fino al decimo compleanno di Cinecittà World, che ora cerca di posizionarsi anche come set ideale per spot, fiction e programmi televisivi. Sulla stessa linea si inserisce anche Leolandia, che pochi mesi fa ha emesso il suo primo bond da 12,5 milioni di euro per la costruzione di un’area tematica di 20 mila metri quadrati e l’aggiunta di 10 nuove attrazioni, dedicate soprattutto alla fascia 6-12 anni. I competitor internazionali Insomma, la strategia italiana si ispira ai grandi modelli internazionali: solo alcune settimane fa, infatti, Comcast ha annunciato l’apertura del primo parco a tema Universal in Europa, a circa 80 chilometri dalla città di Londra, per il quale ha messo sul tavolo un budget multimiliardario. Il progetto, che aprirà al pubblico nel 2031, diventerà infatti la più grande attrazione turistica del Regno Unito, attirando 8,5 milioni di visitatori stimati all’anno e generando una spinta per l’economia britannica di circa 50 miliardi di sterline (oltre 58 miliardi di euro). Ma il proprietario di Sky non è di certo l’unico attore globale coinvolto: anche il colosso dell’intrattenimento Walt Disney ha scelto di accelerare sui parchi divertimento, stanziando un totale di 60 miliardi di dollari per i prossimi dieci anni, di cui 17 miliardi di dollari solo in Florida, dove Disney World Orlando include ben sei strutture autonome. Oltre 20 milioni di presenze registrate nel 2023 Tornando all’Italia, secondo gli ultimi dati Siae relativi all’anno 2023, il comparto ha registrato un fatturato totale di 350 milioni di euro, con oltre 20 milioni di presenze e un indotto complessivo di oltre 2 miliardi di euro, confermandosi un importante motore di sviluppo economico e occupazionale.

  • Bonus colonnine domestiche

    Il bonus colonnine domestiche è un contributo pari all’80% del prezzo di acquisto e posa delle infrastrutture per la ricarica dei veicoli alimentati ad energia elettrica (come ad esempio colonnine o wall box). Bonus colonnine domestiche: la soluzione perfetta per i proprietari di casa che vogliono approfittare degli ultimi programmi di incentivi. Con il governo che offre incentivi per l'installazione di stazioni di ricarica domestiche per veicoli elettrici, ora è il momento perfetto per investire in questo pezzo essenziale di equipaggiamento. Questo articolo pratico e facile da usare ti consente di caricare il tuo veicolo elettrico direttamente nel comfort della tua casa, eliminando la necessità di frequenti viaggi alle stazioni di ricarica pubbliche. Il nostro team di consulenti può aiutarti a navigare nel programma di incentivi e assicurarti di sfruttare al meglio questa opportunità per diventare green e risparmiare denaro. Non perdere questa possibilità di migliorare la tua casa con il Bonus colonnine domestiche e beneficiare dell'interessante programma di incentivi.

  • Sindaco

    Riunione NORME DI COMPORTAMENTO DEL COLLEGIO SINDACALE DI SOCIETÀ NON QUOTATE

  • Criptovalute

    Bitcoin L’aliquota dell'imposta sostitutiva sulle plusvalenze relative alle cripto-attività

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