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Banche, collezioni d’arte per fare marketing


Musei, collezioni, mostre: gli istituti di credito investono in opere, per lo più contemporanee. Servono per diversificare ma hanno anche ricadute di immagine e benefici sociali

Tra gli esempi più recenti, c'è la BFF Gallery di Milano, il museo all'interno di Casa BFF, la nuova sede centrale della banca attiva nel factoring pro-soluto di crediti commerciali verso la p.a. E se la prima associazione tra istituti di credito e musei che balza alla mente è quella tra Intesa Sanpaolo e le sue Gallerie d'Italia (a Milano, Torino, Vicenza, Napoli), anche una banca come Generali continua ad arricchire la propria corporate collection aprendone, in alcune occasioni, anche le porte al pubblico. Che si tratti di mecenatismo, di operazione di immagine o di diversificazione dei propri asset, tra le banche italiane l'interesse per l'arte è sempre molto vivo.


Il doppio valore dell'arte nel settore bancario

«L'arte ha due facce», ha spiegato Brunella Bruno, Dipartimento di Finanza Università Bocconi. «È un bene fisico, ma è anche quello che gli economisti definiscono capital good: un bene che ha un prezzo che può cambiare nel tempo. Un bene fisico ma anche un bene speciale, a cui sono associate componenti culturali e sociali che vanno al di là del valore puramente finanziario e che fanno riferimento a potenziali benefici che l'arte dà in quanto attività in grado di veicolare messaggi positivi alla propria clientela o comunità di riferimento, con ricadute di immagine, di marketing, di reputazione». Ma l'arte rappresenta un buon investimento? «Quello dell'arte è un mercato con up and down», ha sottolineato Bruno. «In questo mercato, investimento significa che mi aspetto di comprare un'opera il cui valore si apprezza nel tempo e spero di rivenderla a un rendimento positivo». Tenendo anche conto dei «rischi specifici del settore, legati all'autenticità, a questioni legali di attribuzione o di ownership e alla conservazione dell'opera. Rischi che vanno considerati in modo adeguato», ha continuato Bruno, aggiungendo che «quello dell'arte contemporanea è il mercato che sta crescendo di più. È in atto un ricambio generazionale. Il 30% dei nuovi collezionisti o buyer sono Millennial e GenZ. E questo implica un cambiamento di gusti».


L'arte contemporanea asset strategico

Dunque, come conferma anche Maria Ameli, head of wealth advisory di Banca Generali, l'istituto che da sette anni è main partner della Milano Art Week, «l'arte contemporanea si sta consolidando come una categoria solida per gli investitori, non solo per il suo valore culturale e storico, ma anche per le potenzialità di apprezzamento del valore nel tempo». E «in un mercato sempre più polarizzato, è fondamentale il ruolo delle istituzioni d'arte o, come in questo caso, delle banche illuminate, che abbiano la visione di sostenere nuove generazioni di artisti, favorendo una diversità di linguaggi e approcci che arricchisce il sistema dell'arte nel suo complesso», ha spiegato Vincenzo De Bellis, direttore fiere e piattaforme espositive di Art Basel e curatore di BG Art Talent, il progetto di Banca Generali «che rappresenta un punto di riferimento per il sostegno agli artisti italiani delle più recenti generazioni, promuovendo nuove voci nel panorama contemporaneo e contribuendo alla crescita del collezionismo di ricerca. Nato con l'obiettivo di valorizzare il talento e di costruire un ponte tra giovani artisti e istituzioni, il progetto ha acquisito nel tempo un'importanza strategica, arricchendo le collezioni di Banca Generali con opere di artisti in momenti chiave della loro carriera».


Le collezioni di BG Art Gallery e BFF Banking Group

La collezione di BG Art Gallery riunisce al momento 14 opere (tra cui due nuovi lavori di Giangiacomo Rossetti e Giuseppe Gabellone) «rappresentanti il meglio dell'arte contemporanea italiana», spiega la private bank. «Non abbiamo la storia di altre banche alle spalle, siamo relativamente giovani, nati alla fine degli anni '90, e quindi come portafoglio di proprietà non possiamo competere, ma abbiamo iniziato fin da subito a inserire opere d'arte, prevalentemente opere contemporanee, nella nostra collezione. Alla base del nostro progetto c'è la profonda convinzione che l'arte possa contribuire a migliorare la qualità della vita». Punta sull'arte contemporanea (italiana) anche la collezione di BFF Banking Group. Avviata negli anni ottanta, comprende, a oggi, circa 250 opere di artisti del calibro di Baj, Burri, Fontana, Pomodoro, Schifano. Dal 2021 la collezione è stata oggetto di una mostra itinerante in Europa e negli Stati Uniti. E alla fine dello scorso marzo è stata inaugurata la BFF Gallery, il museo, accessibile gratuitamente, del gruppo. «BFF Gallery è nata non solo dalla necessità di trovare una sistemazione per la collezione della banca, ma soprattutto dal desiderio di creare, all'interno di Casa BFF, un luogo che favorisse la connessione tra le persone e la trasmissione di conoscenze», ha dichiarato Massimiliano Belingheri, a.d. di BFF Banking group. «Abbiamo deciso di farlo attraverso un museo, consapevoli che l'arte può essere uno strumento unico di dialogo con gli altri e di stimolo alla creatività e alla crescita, sia per le aziende che per la società».


La collezione di Fondazione Gi Group

Banche, ma non solo. Anche Fondazione Gi Group, parte di Gi Group Holding, multinazionale italiana del lavoro, ha una propria collezione di arte, che «comprende numerosi quadri di autori italiani del '900, specie della seconda metà, tutti di proprietà», ha precisato Chiara Violini, presidente di Fondazione Gi Group e che, «attraverso la realizzazione di uno spazio dedicato all'interno del Palazzo del Lavoro, abbiamo voluto mettere a disposizione e rendere accessibili sia alle nostre persone sia alla collettività. Alla base ci sono da un lato la passione per l'arte, dall'altro la volontà di valorizzare e comunicare il suo potere e i benefici che può apportare anche nella vita quotidiana e nel lavoro, come benessere, miglioramento di sé, creatività».

Lo spazio, permanente e fruibile gratuitamente su prenotazione, è stato aperto nel 2024 e ospita mostre, come quella («La magia della realtà - Un viaggio nella pittura italiana del '900») attualmente in corso. «Il senso profondo di questa progettualità risiede nel concetto di lavoro sostenibile, che è fondamentale nel nostro impegno come fondazione e come gruppo: attraverso l'arte, intendiamo infatti promuovere l'attenzione al benessere delle persone nelle organizzazioni e avviare un cambiamento che generi valore per la società nel suo insieme», ha concluso Violini.


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